E quasi tutto pronto per il bando di riqualificazione che consentirà di presentare manifestazioni di interesse da parte degli operatori privati.
E già infatti chiara la strategia generale del progetto che consentirà a Rimini di innovare il proprio mercato turistico, così come sono definiti la struttura e i contenuti del bando e le linee guida che devono orientare i progetti. Sono, inoltre, state individuate: le modalità di uso delle superfici del sottosuolo che saranno concesse in diritto di utilizzo agli operatori; lo strumento che sarà di supporto ai progettisti per coordinare i loro progetti; in gran parte, anche le linee di finanziamento che la Regione ha individuato per supportare alcune parti dellinvestimento pubblico e altre parti per gli investimenti privati.
E sempre più evidente che questo progetto non sarà mai lesito di una singola espressione creativa e del raffinato design di un abile progettista ma il risultato di decine di progetti nati dalle esigenze degli operatori e coordinati da una visione di insieme che parla la lingua del futuro di Rimini.
Nasce proprio dal Laboratorio Turismo del Piano Strategico lidea che debbano essere coinvolti in primo luogo gli operatori esistenti sul territorio, piuttosto che confidare in chi abbia disponibilità di capitali e provenga da fuori territorio non avendo dunque lo sviluppo di Rimini tra i suoi obiettivi prioritari.
Tra pochissimo, dunque, la sfida coinvolgerà limprenditoria riminese, dalle cui reazioni si comprenderà se, nella nostra città, si è formata una nuova generazione di imprenditori che guarda al contesto attuale e capisce lurgenza dellopportunità che si crea in questo momento; che fa bene i propri conti basando il successo imprenditoriale sulle competenze e sul desiderio di fare il proprio lavoro in prima persona; che non specula sul valore immobiliare dellinvestimento; che si mette alle spalle il pessimismo e investe nel proprio futuro.
Certo, può anche accadere che nessuno voglia raccoglierla questa sfida. Molti operatori potrebbero sottrarsi obiettando che gli interventi di riqualificazione dovrebbero essere in capo esclusivamente al pubblico e solo successivamente i privati dovrebbero decidere se investire oppure no; o, piuttosto, che le banche se ne staranno alla finestra ignorando questa straordinaria occasione e non favoriranno limprenditoria nei loro investimenti. Tutto questo può capitare nonostante lirripetibile opportunità strategica che ha oggi il nostro territorio di reagire alla crisi creando da solo il più innovativo prodotto turistico delle coste italiane.
Vedremo cosa succederà. Ma un fatto è certo: da tempo a Rimini ci si domandava se la città era pronta per aprire le porte a un balzo generazionale e questo progetto ci farà capire con chiarezza qual è lo stato reale e generale della cultura imprenditoriale turistica (e di quella bancaria) della nostra città.
In ogni caso, lavorare ad un Piano Strategico comporta necessariamente che si debba scegliere lapproccio ottimistico. Per questo abbiamo organizzato, assieme allAmministrazione Comunale e agli Ordini degli Architetti, Ingegneri e Geometri, una giornata informativa e formativa per il prossimo 18 maggio al Palacongressi per spiegare chiaramente quali sono gli obiettivi del progetto e con quali modalità tecniche si potrà attuare: come funziona il bando, chi potrà partecipare, quali sono le aree interessate affinché ogni operatore, bagnino, ristoratore, commerciante, albergatore, possa avere piena conoscenza di come può interagire la sua attività con il progetto e ogni tecnico, ingegnere, architetto e geometra a cui venga chiesto di progettare per un committente, abbia già chiara la filosofia del progetto e le normative da seguire per presentarlo.
La giornata del 18 maggio sarà rivolta, nella mattinata, sia ai tecnici che agli operatori. Nel pomeriggio si tratteranno invece aspetti esclusivamente tecnici riservati ai professionisti afferenti agli Ordini.
Perché, se è vero che questa scommessa chiama in causa per prima limprenditoria del settore turistico, è altrettanto vero che può rappresentare una occasione formidabile anche per rimettere in gioco linsieme di competenze tecniche del settore privato che la crisi ha fortemente penalizzato a Rimini come altrove. Lampia collaborazione che si è aperta con gli ordini professionali è peraltro un passo sostanziale per affermare, nella nostra città, una nuova cultura e prassi della progettazione urbana sostenibile.
LA SITUAZIONE IN 10 PILLOLE
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